Copertina

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A Walt Disney Silly Symphony!

mercoledì 11 febbraio 2015

I have a dream

Dopo il vergognoso assalto alla "Casa del Ricordo" di Roma, riempita di scritte offensive verso i morti italiani ad opera dei partigiani comunisti jugoslavi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, mi sento di esprimere un pensiero che covo da anni sull' assoluta follia  che continua a perpretrarsi a livello mediatico e, in certi casi, pure culturale, nei dibattiti a sfondo ideologico. Una folle spaccatura che condiziona non più solo il nostro passato, ma anche il nostro futuro, di italiani e di Nazione. Mi rendo conto che l'ultimo concetto sia attualmente sepolto sotto chilometri di terreno incolto , ma sento ugualmente la necessità di porre il problema, ben individuato dal saggio Aristotele nel suo Politica, quando già 2600 anni fa circa lamentava la difficoltà di costituire il bene comune esprimendo, in modo al solito impeccabile, il concetto di "costituzione dei vincitori".

Si parla, per essere chiari, dell'insulsa demonizzazione di un ideale storico e politico a seconda di come giri il vento delle vittorie e delle sconfitte, militari (fascismo) e sistemiche (comunismo) . Occhio, qualsiasi esso sia, non sto facendo distinzioni nemmeno con il nazismo. E' che questa storia, semplicemente, ha rotto le scatole a tutti, anche se in pochi hanno il coraggio di dirlo per i ben noti tabù sul tema. 
Voglio sapere di una sola persona che, tra amici, non abbia conosciuto un fascista o un comunista, pur "polemici" in quanto referenti di ideologie che, di fatto, sono morte e sepolte: poi vorrei che questi signori mi dicessero quanti di questi sono degli spietati assassini, dei picchiatori e dei furtanti politici. Chiunque mi risponda con dati abbondanti, saprebbe benissimo di mentire sapendo di farlo. O, nell'ipotesi di buona fede, avrebbe semplicemente vissuto in una comunità di teppisti.

E' un sostrato esclusivamente mediatico, quello della vicendevole condanna demonizzatrice (più sfavorevole al fascismo qui in Italia, a causa della sconfitta) che non ha, davvero, più senso di esistere. Con la realtà ha poco in comune, se non l'identificazione del tutto inconsistente di gruppi di criminalucci che motivano il loro bisogno di sfasciare con delle vecchie bare ideologiche di cui, tra l'altro, non capiscono niente.

Fascismo e Comunismo hanno creduto in degli ideali. Sociali, economici, nel primo caso pure patriottici. Non si può, dalla mattina alla sera, continuare a fare la croce a chi ne valuta positivamente le idee (e in certi casi pure i risultati) perchè hanno prodotto anche delle distorsioni criminali estremamente serie. 

Al fascista non si fa che rimproverare dall'alba dei tempi l'omicidio Matteotti, le leggi razziali e della guerra persa. Indipendentemente da ogni possibile controbattuta si possa fare, questo povero cristo sarà padrone di essere favorevole ad un'idea patriottica della vita, ad un'idea sociale dell'economia, ad un'idea dell'urbanizzazione decentrata, o a una serie di esperimenti economici purtroppo mai concretizzati realmente (socializzazione e corporativismo)?
Al comunista si condannano dalla mattina alla sera le decine di milioni di morti prodotte da Stalin, Mao, Pol Pot ma anche, in minor misura, da buona parte dei dittatori al governo nei paesi di tipo sovietico (Ceausescu in Romania, Rakosj in Ungheria i più sanguinari, molti altri ben più morbidi), si condannano (molto meno, in verità) il principio dell'odio di classe e della conseguente violenza, ma diciamo che anche a "lui" le pulci vengono fatte eccome. Ma anche questo povero disgraziato sarà padrone di credere nella meta finale, nell'uguaglianza assoluta degli uomini e nel paradiso in terra profetizzato da Marx? Indipendentemente dal giudizio critico che si può avere di ciascuna di queste idee, potrà pure o no?
Sì, "difendo" pure il Nazismo. E non mi si faccia la morale, non è questione di politica, nessuno sano di mente potrebbe mai dire che la Shoah fosse una cosa buona e giusta (come non potrebbe dirlo di nessuno sterminio al mondo!), se andiamo sul giudizio squisitamente politico non c'è nessuno più severo di me (visti i danni indelebili lasciati anche in casa nostra), ma pure lì la demonizzazione ha esaurito la propria vena retorica. Il nazismo nasce come reazione ad un trattato di pace umiliante come quello di Versailles del giugno 1919: era un movimento di riscossa nazionale tedesco. Una riscossa contro l'umiliazione della Germania, costretta solo ed esclusivamente in quanto sconfitta, a ridurre il proprio esercito al lumicino e a concedere le redini del controllo della sua regione più produttiva ad un  Paese vincitore. Lo si può ritenere negativo quanto si vuole e condannare fermamente l'antisemitismo che lo caratterizzò, ma la locuzione "male assoluto" è qualcosa di troppo opinabile per essere spalmata su una qualsiasi delle ideologie totalitarie avverse a quella di "propria appartenenza culturale".

Ora, io ho conosciuto persone che hanno approvato parecchi dei dettami ideologici di ciascuna di queste ideologie (delle prime due soprattutto, sul nazismo vi sono più tabù). Ma vi pare che, da sano di mente, dovrei criminalizzarle tutte semplicemente perchè si ritrovano o si ritengono eredi di un ideale che, come tutti gli ideali prodotti dall'uomo, può condurre a estremismi e disastri? 
Una signora, collega professoressa e molto amica del mio defunto padre, che non dimenticherò mai, era una comunista sfegatata. Mai incontrato una persona più buona in vita mia.
Questa signora credeva nella lotta di classe e nella rivoluzione proletaria. Credeva al medesimo principio che Stalin utilizzò per sterminare milioni di contadini kulaki. Cosa si dovrebbe fare con lei, denunciarla per ideologismo potenzialmente applicato in modo criminale? 

E non ha mai pensato che mio padre fosse un pazzo assassino perchè giudicava con favore parecchie delle riforme fatte dal fascismo. I loro corrispettivi pubblici, però, si lanciavano peste e corna a vicenda, in uno squallido teatrino che, lo ribadisco, non ha alcun contatto con la realtà.
Siamo seri, basta!

Sono idee che hanno proposto nel secolo scorso una loro visione del mondo, l'una internazionalista e l'altra patriottarda (anche se molto più "internazionale" di quanto si creda, visto il sostegno del nazionalismo era diretto anche  fuori dell'Italia, esattamente come tra i comunisti si sovvenzionava la rivoluzione in altri paesi).
Tra le loro fila ci sono state persone normalissime, in molti casi masse intere, che hanno semplicemente creduto in qualcosa: non è giusto crocifiggerle su queste basi. Come non è giusto identificare tra le loro fila una massa di drogati trogloditi teppistelli senza la minima idea di cosa fosse un ideale politico. Che le degenerazioni degli ideali abbiano prodotto anche dei mostri è un altro discorso. 

Ho sempre detto che al comunista non rimprovererò mai il dramma di un pensiero che sosteneva la lotta sanguinosa contro le classi borghesi. Una lotta da decine di milioni di morti, e in tempo di pace! Perchè ha semplicemente creduto troppo in qualcosa che - personalmente - osteggio con tutto me stesso, ma che non ho intenzione di criminalizzare a livello personale. 
Come non vorrei essere criminalizzato a causa di una guerra fallimentare e delle leggi razziali, se poi devo pure vergognarmi o sentirmi in colpa per il fatto di approvare con estremo favore le bonifiche, le città, le pensioni, lo stato sociale e, soprattutto, l'idea di riscossa nazionale del mio Paese.
Non si può più. Non verso le persone normali, i comuni lettori e umani speranzosi come me, anche se di segno opposto che non hanno mai alzato un solo dito contro nessuno.
Personalmente mi schiererò sempre contro questa follia teologo-storica delle idee, nata dal dogmatismo democratico che viviamo oggi e da una martellante propaganda che subiamo dalla prima elementare fino all'ultimo giorno di Università. Un dogmatismo che impedisce anche una seria pacificazione sul tema ideologico, in quanto sfruttato a seconda del bisogno per dare ancora addosso all'avversario e delegittimarlo storicamente e moralmente.

Mi rendo conto di essere l'unico povero ingenuo in questo paese a coltivare certi sentimenti, ma ogni volta che il tema si fa caldo non posso fare a meno di esternarli.


Nessun odio per nessuno, nè per le ideologie passate nè per i loro eredi presenti che vengono comunque da quelle tradizioni. Solo contestazione. E' il mio sogno. So perfettamente che non verrà mai esaudito, sono troppe le forze macropolitiche e lobbistiche interessate a mantenere questo status quo.

Ma avevo bisogno di esprimerlo. 
Saluti a tutti, nel rispetto di tutti e senza strumentalizzazioni. Con l'unico interesse di mettere in galera i teppisti, possibilmente senza dovergli attribuire, per forza, un colore politico per dare il via alla solita sequela di strumentalizzazioni.



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