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A Walt Disney Silly Symphony!

lunedì 20 ottobre 2014

Un minimo di senso logico dietro una filosofia insostenibile

Questo è lo Ius Soli "cammuffato" proposto da Renzi: siamo sicuramente su un piano migliore di quello originale di matrice statunitense, se non altro richiede che la qualifica di cittadino italiano sia sudata e maturata com'è giusto che sia.
Ma non si può non sottolineare come la norma sia filosoficamente affine alle migrazioni di massa, ossia questioni che, ove verificatesi nella storia, hanno portato nei periodi più anitchi guerre e carestie, nei più moderni criminalità organizzata, tensioni etniche e sovraffollamento di talune aree del nostro pianeta. Il che oggi è reso ancora più grave, visto che non ci troviamo in una fase di crisi demografica, ma anzi, siamo affollati da oltre 7 miliardi di abitanti.
Elementi inaccettabili sotto ogni profilo: etico, patriottico, identitario, economico, ecologico, differentemente dai movimenti migratori volontari che difatti non sono mai stati materia di discussione e mai origine di nessun problema.
I movimenti migratori di massa del passato hanno sempre creato enormi problemi e prodotto crimini inenarrabili: le poche eccezioni che ci sono state riguardano - nemmeno in modo troppo esaustivo - le aree di colonizzazione degli Stati Uniti e del Sudamerica, in cui la densità di popolazione era così bassa da necessitare addirittura un popolamento, concretato nei "regali" della terra nelle famose corse risalenti all '800. E, nonostante queste caratteristiche del tutto peculiari (ancora in parte sussistenti e con le quali l'Europa non ha nulla a che fare), perfino Washington ha prodotto tre leggi di stop all'immigrazione tra fine '800 e prima metà del '900, per poi stabilizzare una lotta all'illegalità oggi ancora presente soprattutto nelle scarse concessioni dei visti lavorativi.
Fanno sorridere amaramente le parole di chi continua a lanciare slogan di emulazione verso "l'esempio americano", frasi populiste che non svelano minimamente la differenza abissale che passa tra il nostro Paese (Continente) e il loro. 
Come fa sorridere il pensiero di chi si appella al "Dio" Unione Europea per giustificare una politica sempre più deregolamentata, richiamando la libera circolazione dei lavoratori.
Non serve a molto spiegargli che l'UE non è Dio ma un'associazione di uomini che può sbagliare, non serve a molto ricordargli che, comunque la si pensi sul principio, l'UE ha comunque garantito libertà di circolazione per individui dalle condizioni economico-sociali un minimo paragonabili.
Ma quello che fa più impressione è che non serve nemmeno fargli notare che in Europa, proprio in virtù di economie tutto sommato simili, lo stesso principio non provoca migrazioni di massa ma esclusivamente volontarie, a riprova del fatto che la migrazione di massa, oltre ad essere immorale ed economicamente insostenibile, è anche innaturale, come dimostra la storia di, praticamente, tutte lecomunità mondiali, non solo quella italiana.
Si emigra per necessità, non perchè si vuole e - soprattutto - i popoli vogliono vivere con i loro simili, da sempre, in una dinamica che non ha nulla di sbagliato. Oggi si sta forzando la natura in direzione contraria per difendere interessi di industriali che importano manodopera a basso costo, sfruttando in maniera facile l'aspetto umanitario per guadagnare il sostegno dell'opinione pubblica: chi lo spiega ai militanti di sinistra che stanno appoggiando un fenomeno che aggrava enormemente, tra le tante, anche l' ingiustizia sociale contro la quale millantano da sempre?
Non parlo di quanto facciano sorridere quelli che tirano ancora fuori il "jolly" dell'emigrazione italiana storica, non pensando minimamente a quanto questa non sia stata sicuramente sintomo di salute ma, soprattutto, abbia danneggiato enormemente la crescita del Paese e - in particolare - di un Mezzogiorno svuotato di cervelli e capacità, oltre che di operai non qualificati.
Poi certo, gli esempi inappropriati quando si tocca questo tema si moltiplicano: uno di quelli che va più di moda ultimamente è quello dell'Impero Romano che "mescolava razze e culture diverse". Guarda caso anche in questo frangente la memoria è corta (o non si conoscono le cose), visto che le migrazioni interne all'impero erano virtualmente inesistenti. O meglio, riguardavano, ancora una volta, le scelte volontarie: indi le uniche forme di migrazione sostenibili, giuste, difendibili, ancorchè minoritarie.

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