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A Walt Disney Silly Symphony!

sabato 27 settembre 2014

Matteo Renzi, chi è costui?

Il signor Matteo Renzi ha un'anima politica, più volte dichiarata, che vuole applicare lo Ius Soli in Italia, una roba per me inconcepibile ( un po' meno la "sintesi" Ius Culturae da lui specificata).
Il signor Renzi vorrebbe introdurre la meritocrazia totale nella progressione degli stipendi pubblici escludendo del tutto l'anzianità, un estremismo che non accetto (riterrei ben più giusto sintetizzare le due componenti).
Il signor Renzi si è schierato contro il finanziamento pubblico ai partiti, un altro punto che personalmente non avrei mai sostenuto.
Il signor Renzi, se è fortunato, con tutta probabilità eliminerà le province: una norma che probabilmente costerà di più rispetto a quello che si sarebbe dovuto fare, ossia tagliare i ponti con le orride regioni e con le loro incongruenze storiche.
Il signor Renzi a me personalmente non ha sgravato alcuna tassa, nonostante ne abbia più di una necessità.
Il signor Renzi, checchè ne dicano i sinistroidi, è eccome di sinistra, e lo dimostra con queste tendenze.

Eppure, nonostante questo, spero che vada avanti e realizzi i suoi programmi, includendo ovviamente anche ciò che approvo. Perchè, dunque, supporto Matteo Renzi?
Non tanto per la riforma del Senato (un buon inizio infinitesimale rispetto a tutto quello che si dovrebbe fare), non tanto per una riforma del lavoro che sarebbe un miracolo, non tanto per lo sblocco dei soldi della pubblica amministrazione, non tanto perfino per la possibile rinegoziazione di qualche parametro di Bruxelles o per 80 euro che possono fare schifo a tanti fenomeni ma sono stati una bella iniezione anzitutto di fiducia in milioni di italiani.

Lo supporto prima di tutto perchè sta disperatamente tentando di trasformare una forza conservatrice, quale è a tutti gli effeti la Sinistra italiana, in riformatrice. Poi perchè rifiuto categoricamente questa logica corporativista ostile a qualsiasi norma non sia enormemente favorevole ai propri interessi o alle proprie idee politiche: direi che sarebbe ora di finirla e spero che altri italiani lo capiscano andando avanti (non sono del tutto pessimista, quando il pane comincia a mancare viene meno voglia di fare gli schizzinosi).
C'è un altro motivo di fondo, e risiede nel fatto che Renzi sia stato uno dei pochi a rifiutare categoricamente il disfattismo tipicamente italico, tanto contento di autocriticarsi come se il proprio Paese fosse il punto più basso di tutto il mondo e mai attento le volte che riesce ad eccellere. Lo avrà anche fatto a parole, non me ne frega niente: altri non partono nemmeno da quelle.

Sono cose che mi hanno stancato, secondo me le basi filosofiche di gran parte delle nostre disgrazie: non m'illudo che s'interrompano, ma spero con tutto il mio cuore che personaggi futuri abbiano la personalità per combatterle o quanto meno per rendere loro la vita difficile.

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