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A Walt Disney Silly Symphony!

sabato 4 aprile 2015

Giovani umiliati e ai margini, riconosciuti solo dalla violenza



Eccoci a rinfrescare le nostre povere menti sull'ennesimo episodio di bullismo, stavolta ad "opera" di studenti provenienti da Cuneo. Ovviamente lo scandalo colpisce perchè la povera vittima viene seviziata fisicamente, unica tra le tre condizioni necessarie ad autorità, media e sistemi pedagogici per mettere in moto la solita reazione punitiva che altrimenti neanche verrebbe concepita: per essere chiari, gli altri due casi riguardano vittime omossessuali o suicide (magari entrambi). 

Cosa è successo, nella fattispecie? Quattordici studenti minorenni del liceo di Cuneo e in visita scolastica a Roma, si sono dati appuntamento in una delle stanze dell'albergo a fare un po' di festa: e fin qui, niente di male. Poi quello che succede sempre nel branco, ossia lo scherno verso il solito ragazzo indifeso, incapace di resistere agli assalti verbali di dieci persone tutte contro di lui, infine l'epilogo peggiore: lo spogliano, lo depilano e gli attaccano delle caramelle addosso, riprendendo l'agghiacciante scena con il cellulare. Il video circola su WhatsApp, i professori se ne accorgono e convocano d'urgenza i genitori. La punizione è esemplare: sospensione per tutti con tanto di 4 in condotta che implica, senza mezzi termini, la perdita dell'anno. 

E i genitori di questa marmaglia putrida, insolente, inumana e incivile cosa fanno? Li difendono. "La punizione è esagerata" tuona una delle mamme. Qualcuno ha addirittura dato la colpa ai professori che, poveri loro, non erano a vigilare come guardie svizzere nel pieno della notte. "È stato uno scherzo. Forse pesante, ma uno scherzo. Lo sbaglio è una punizione tanto severa" risuona la voce di un altro genitore. Qualcuno dice le cose come stanno e afferma: "Li condannano a perdere l'anno, una rovina per molti con quello che oggi costa frequentare un liceo". Finalmente un po' di sincerità! Chissenefrega di valori umani, educazione e rispetto del prossimo, e diciamolo pure, chissenefrega anche dei nostri figli, è il soldo che non può mai mancare, dopotttutto siamo in crisi economica.

Tornando all'incipit, la reazione solo per gli episodi più gravi ed evidenti (come questo, l'emarginazione di un omosessuale e, nei casi peggiori, un suicidio) dimostra il fallimento di questo sistema pedagogico. Ci sono decine e decine di studenti che soffrono le pene di una società giovanile, scolastica ma anche genericamente educativa, totalmente indifferente a difendere la dignità della persona. E soffrono senza bisogno di essere stuprati da un tubo ad aria compressa o senza essere rasati e "decorati" di caramelle: vengono semplicemente messi ai margini, usati solo per il divertimento del branco e mai per essere inclusi nella società.
Non hanno neanche gli stessi "diritti civili" dei compagni di classe o di scuola, per loro è impossibile essere considerati se non per essere derisi. Molti di loro accusano, nella crescita, evidenti traumi psicologici dovuti agli anni della scuola e alle sofferenze, anzitutto psicologiche, subite.
Di tutta questa gente non frega niente a nessuno. Non esiste un'educazione primaria che insegni i ragazzi a pensare PRIMA al collettivo e poi al singolo: vige l'individualismo più sfrenato.

"E' un episodio grave. Siamo dovuti intervenire con fermezza per far capire quali sono i limiti, il rispetto delle norme" ha dichiarato il consiglio scolastico a Cuneo. Sacrosanto, ineccepibile, raziocinante. Il sogno è che vengano messe al bando teorie senza basi pratiche e che si riprenda ad educare dal principio, vigilando non solo sulle conseguenze evidenti, ma anche sui comportamenti quotidiani dei ragazzi. E dei genitori. Ai quali, personalmente, auguro di pagare 10 anni in più di liceo. Non uno soltanto. Perchè meritano solo questo.

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