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domenica 9 novembre 2014

Quella storica, strana origine politica della Lega

Qualcuno non molto famoso, ma decisamente dotto e acculturato, una volta mi disse che in Italia l'ideologia è sempre stata di origine settentrionale, mentre l'idea di Stato, invece, tipicamente meridionale.
Un punto sul quale è difficile controbattere, visto che la storia italiana, ben da prima dell'Unità, ha visto le più profonde ideologie nascere sempre al Nord: si può partire dalla Lega dei Comuni medievale, che mostrò, nei primi secoli di vita della cultura italiana, la prima forma di ideologia concretamente realizzata. Si può continuare con la resistenza antiprotestante che trovò forti origini sempre a Settentrione con il fenomeno giansenista, si può approfondire con lo stesso Risorgimento che (al di là di un giudizio secondo chi scrive estremamente negativo) rappresentò un punto di vista ideologico sull'idea di Italia, così come lo rappresentarono il fascismo e il comunismo post-bellico. Le ideologie, insomma, nascono a Nord. Per vari motivi: economici, sociali, idealistico-religiosi, patriottici.
L'uomo del Sud non ci crede molto, le ha sempre subite e in molti casi sposate ed appoggiate, ma di rado generate.  E' sempre stato un essere "scettico" più portato "allo studio" del cugino settentrionale, ha sempre avuto una grande attenzione per l'idea di Stato: non è solo per le difficoltà economiche che nel Mezzogiorno nascono (tendenzialmente e con le dovute eccezioni) i maggiori giuristi e magistrati della Nazione, ma per quella tradizione statalista di matrice monarchica che, per dimensioni, è stata più forte che nel resto del Paese, ulteriormente diviso in staterelli micronici. 
Ovviamente tutto questo non significa che nel Meridione non possano nascere ideologie, ma semplicemente che la tendenza culturale sia di altro genere, più valutativa.
Non sorprende, in questo senso, il fenomeno della Lega Nord. Un movimento nato 25 anni fa con impostazioni federaliste e poi incorso in varie modifiche ideologiche, passando per quella deriva secessionista del 1996 che, diciamo pure la verità, non ha mai avuto un vero seguito se non nello statuto del partito che al momento appare più teorico che pratico. 
Negli anni la Lega, per incredibile paradosso, ha votato e fatto approvare le leggi più nazionaliste (o meno anti-italiane, dipende dai punti di vista) della storia della Repubblica: la Bossi-Fini, il reato d'immigrazione clandestina, varie ed eventuali soprattutto su base locale. Ha addirittura promosso una campagna antimafiosa con un rigore forse da record per un partito democratico italiano (il che non vuol dire che possa essere incontaminato da fenomeni di corruzione, infiltrazione e collusione mafiosa, tutto sta nella tendenza media nettamente inferiore agli altri, è chiaro).
E dopo le dimissioni di Umberto Bossi da leader storico, questa strana tendenza ha fatto proseliti: il nuovo leader Salvini va addirittura nel Mezzogiorno a polemizzare contro gli sbarchi in Sicilia, va a prendersi pure gli insulti dei napoletani, lancia slogan dal titolo "il nemico comune è Bruxelles", su facebook scrive "amici siciliani" richiamando quasi ad una compattezza che l'Italia, dal 1943 in poi, non è riuscita mai ad esprimere, escluse sparutissime eccezioni (vicenda Pella, Sigonella, e poco altro).
Nessuno dice che la Lega diventerà un movimento nazionalista, sia chiaro. D'altro canto c'è da riconoscere che le uniche leggi spiccatamente patriottiche, seppur in modo del tutto involontario, nascono incredibilmente dalle pressioni del Carroccio. E da ricordare la premessa storica che costituisce la prima parte di questo articolo: il movimento non ha nulla di diverso, in questo, da quelli che lo hanno preceduto, non solo nel secolo e mezzo di unità ma anche in quelli precedenti. 
Certo, nella storia può succedere di tutto, anche che uno dei socialisti più ferventi diventi il fondatore di una nuova idea di Destra sociale: non è proibito pensare che un movimento secessionista come la Lega possa diventare paradossalmente nazionale nel lungo periodo. Qualche premessa pragmatica perchè ciò avvenga c'è: dalla difficoltà  di diventare un pensiero di massa proponendo quei valori ai soli settentrionali, alla forte caratterizzazione identitaria del movimento, all'origine ideologica che non la differenzia in nulla da altri pensieri di natura comunque nazionale, fascismo e comunismo inclusi.

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