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A Walt Disney Silly Symphony!

martedì 16 febbraio 2016

Addio Piero, baluardo dell'indipendenza intellettuale


Di Piero Buscaroli, che ci crediate o no, ho ricordi addirittura personali, familiari. Di lui ho letto l'ultimo libro, Dalla parte dei vinti, dove ripercorre decenni di storia del XX secolo alla luce di un solo comune denominatore: la libertà. 
Di quel libro ricordo le critiche a Mussolini, la grande diatriba con Dino Grandi, la fragile riappacificazione, la difesa strenua di Salazar, il dittatore da wikipedia che se avesse fatto parte di fronti popolari sarebbe sicuramente stato etichettato con il classico "politico" (appellativo di cui sono meritevoli tutti, tranne il caro baffo Stalin).
Ricordo telefonate antiche nello studio di mio padre, da bimbo che passeggiava per i corridoi, che giocava e che ancora non si interessava di storia. 
Ricordo le chiacchierate di politica che mio padre riportava a cena, ammirandone la cultura musicale e l'orecchio che, forse, lui non aveva mai avuto.
Ricordo quanto si trattasse di una sfida tra dotti, latinisti, musicologi e grecisti tutte le volte che veniva fuori un dibattito a riguardo.
Ricordo la storia del Secolo d'Italia, fatto di tanti uomini per bene che piansero in quel dì di Fiuggi e che tornarono con tanta tristezza all'abbraccio delle loro famiglie. Tra loro c'era il professor Gabriele Fergola.
Non ho mai avuto modo di parlare al dottor Buscaroli di argomenti seri, ma non posso non relazionarlo alla mia infanzia e a mio padre stesso.

Ciao Piero.

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